La ricerca della verità è l'elemento di fondo della narrazione. A causa
delle numerose morti che avvengono presso l'abbazia, Guglielmo da Baskerville,
il quale era precedentemente inquisitore, tenta di risolvere il mistero di
tutti questi omicidi, cercando indizi e facendo attenzione ai minimi
particolari. Egli non si soffermava ad una superficiale analisi del contesto,
ma lo scavava fino a trovare la vera risoluzione dell'enigma. La gran parte dei
restanti religiosi, come per esempio Jorge da Burgos, sono conservatori e
ritengono che la verità sia limitata a ciò che affermano le Sacre Scritture.
Nel caso in cui si rendano conto che non sia così, tentano di celare qualsiasi
cosa oltrepassi i dogmi della fede. Guglielmo stravolge il pensiero
dell'Inquisizione e, per questa ragione, è mal visto da Bernando Gui, suo
precendente collega. Secondo le procedure del tribunale eccelsiastico bastava
riuscire a far confessare a chiunque esso sia di aver commesso i peccati,
indipendentemente dalla sua reale colpevolezza. Ciò pone il lettore di fronte a
due diverse concenzioni di verità, le quali sono tra loro contrastanti e sono
opposte anche dal punto di vista della giustizia morale.
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